Il 12 ottobre scorso, la Commissione europea ha adottato una proposta per proclamare il 2023 Anno europeo delle competenze. Al centro di questa iniziativa, l’Europa ha inserito le competenze indispensabili per affrontare la transizione verde e digitale, attribuendo un peso predominante alla formazione sulle tematiche della digitalizzazione e della sostenibilità ambientale.

L’obiettivo a cui sono invitati a collaborare i vari operatori è quello di dare un nuovo slancio all’apprendimento: Parlamento europeo, Stati membri, Regioni, parti sociali, servizi per l’occupazione pubblici e privati, camere di commercio e dell’industria, scuole ed enti di formazione, saranno chiamati a promuovere investimenti maggiori, più efficaci ed inclusivi nella formazione e nel miglioramento del livello delle competenze, garantendo che le competenze siano adeguate alle esigenze del mercato del lavoro, e abbinando le aspirazioni e le competenze delle persone alle opportunità offerte dal mercato del lavoro, in particolare per la transizione verde e digitale e la ripresa economica.

In un momento storico in cui molte imprese europee denunciano la difficoltà a trovare lavoratori con le competenze necessarie e l’UE sottolinea che 4 adulti su 10 non dispongono delle competenze digitali di base e che solo 1 informatico su 6 e 1 laureato in discipline STEM su 3 è donna, questa iniziativa sembra profilarsi come una presa di coscienza della necessità di intervenire per far fronte ai forti cambiamenti che la nostra società e il mercato del lavoro stanno vivendo.

Sulla stessa linea anche gli interventi dell’ultimo CEO Meeting, l’evento che riunisce le aziende del Consorzio ELIS (Educazione, Lavoro, Istruzione e Sport) per presentare e discutere progetti di innovazione e sviluppo sociale. Durante l’ultima edizione, tenutasi il 13 ottobre scorso, i rappresentanti delle principali aziende consorziate, hanno sottolineato la necessità di mettere a disposizione delle nuove generazioni percorsi di accrescimento delle competenze, in grado di farli appassionare a tematiche che possano diventare strumenti per il loro futuro. Gli AD di Autostrade, Ferrovie dello Stato, Enel, Poste Italiane, Tim e Fincantieri, hanno illustrato, da una parte, le difficoltà ad individuare competenze specifiche, dall’altra l’impegno a creare percorsi virtuosi che possano essere una risposta al fabbisogno di saperi. E anche in questo contesto si è ribadito che le figure più ricercate sono quelle degli esperti di energie rinnovabili, di tecnici in grado di intervenire su infrastrutture sempre più elettrificate, di programmatori e digital specialist in grado di affrontare i profondi cambiamenti che il mondo del lavoro sta attraversando.

Dal lato delle istituzioni, uno dei principali strumenti con cui l’Unione europea agisce per migliorare le competenze e favorire l’occupabilità delle persone è il Fondo sociale europeo Plus (FSE+), il Fondo strutturale con il quale l’UE intende aiutare gli Stati membri ad “affrontare l’emergenza causata dalla pandemia, ottenere elevati livelli di occupazione e una protezione sociale equa e infine promuovere una forza lavoro qualificata e resiliente pronta per la transizione verso un’economia verde e digitale”.

Con un bilancio totale europeo pari a 99,26 miliardi di euro per il settennato 2021-2027, il Programma FSE+ fornisce un contributo importante alle politiche dell’UE in materia di occupazione, società, istruzione e competenze.

In Emilia-Romagna, per il periodo di programmazione 2021-2027, saranno a disposizione 1,024 miliardi di euro per investire su gli obiettivi prioritari individuati sul nostro territorio: occupazione, istruzione e formazione, inclusione e occupazione giovanile. Si tratta di un investimento senza precedenti sulle persone e sulle loro potenzialità sociali e professionali. Da giugno 2022, la Regione Emilia-Romagna ha iniziato a pubblicare gli inviti a presentare proposte formative e molte iniziative hanno già raggiunto i destinatari finali attraverso tirocini, ITS e qualifiche professionali.

Nel mese di ottobre è atteso un bando rivolto agli Enti di formazione accreditati, che, con una dotazione di 6 milioni di euro, invita a presentare operazioni di formazione permanente per la transizione ecologica e digitale. Sarà l’opportunità di poter offrire ai lavoratori e agli aspiranti lavoratori, proposte formative di qualità capaci di aprire nuove prospettive professionali a tema sostenibilità.

Ufficio Studi W.Training