Sempre più CFO diventano CEO. Potremmo riassumere così un trend che, da ormai cinque anni, riguarda sempre più aziende che fanno parte delle classifiche Fortune500 e S&P500. Da un’indagine emerge che l’8,1% degli amministratori delegati, prima di diventare CEO, ricopriva il ruolo di CFO. Una crescita continua e costante dal 2017, quando il dato si attestava circa al 6%
A livello globale la situazione non cambia: se analizziamo i dati di Heidrik & Struggles, infatti, possiamo notare che, all’interno delle maggiori aziende di 25 mercati mondiali (tra cui l’Italia), il 22% dei CEO attualmente in carica è stato precedentemente direttore finanziario, un valore in aumento rispetto al 18% del 2020.
Perché le aziende si affidano sempre più ai CFO? Per la fiducia, la sicurezza e la visione strategica. “Il clima di incertezza che ha caratterizzato l’economia dopo l’avvento della pandemia e che, purtroppo, permane a causa del conflitto in Ucraina e tutte le conseguenze che ne derivano – precisa Edoardo Conti, Responsabile della divisione Finance & Accounting di Michael Page – ha reso ancora più preziose le capacità dei CFO. Da sempre i CFO sono chiamati a gestire con prudenza e concretezza situazioni estremamente complesse e caratterizzate da alta volatilità. Il ruolo del CFO, per questo, sta diventando di anno in anno sempre più strategico e centrale: capacità di previsione, di pianificazione e di analisi sono competenze indispensabili per poter fronteggiare le sfide che arrivano da mercati globali sempre più competitivi e complicati, anche a causa delle recenti e, sempre più frequenti, interruzioni nelle catene di approvvigionamento e ad un importante aumento dell’inflazione. In uno scenario simile, scegliere la continuità con una risorsa interna è una strategia utilissima anche per minimizzare il più possibile i rischi in quanto conoscono già la macchina aziendale”.
CFO sempre più digitali e data-driven per governare l’incertezza. “Ai CFO di oggi – continua Edoardo Conti – viene chiesto di migliorare e velocizzare le capacità predittive e di analisi dei dati per comprendere in tempo reale i cambiamenti e di accelerare la trasformazione digitale, anche grazie all’utilizzo di intelligenza artificiale e soluzioni cloud. La capacità di prendere decisioni basate sull’analisi di informazioni orientate ai dati, genera sicuramente una riduzione dei costi almeno in termini di efficacia delle decisioni e del tempo impiegato per prendere le decisioni stesse
Le skill vincenti per divenire un CEO di successo. PageGroup ha intervistato più di 100 ex CFO divenuti CEO negli ultimi 5 anni per capire quali siano le caratteristiche del CEO di successo. Gli intervistati esprimono un’opinione molto precisa su quali siano i tratti distintivi che contraddistinguono un buon amministratore delegato: capacità di determinare i driver del business value, leadership consapevole, pianificazione strategica e capacità di comunicare con gli azionisti.
Capacità di determinare i driver del business value. Oltre ad avere una profonda conoscenza del business, un leader di successo deve saper sfruttare tutte le informazioni disponibili per prendere decisioni. Una stretta collaborazione con l’AD precedente è cruciale per acquisire competenze relative alle dinamiche di mercato, comprendere la cultura corporate e conoscere i processi interni. Esperienze all’estero, di tipo commerciale lato finance (negoziazioni), di operazioni straordinarie o scouting di nuovi capitali (nuovi PE) rappresentano certamente un plus.
Leadership consapevole. Non meno importante, poi, è la gestione delle relazioni con le persone affinché si riescano a tenere alta motivazione e livelli di performance. A essere determinante è, però, soprattutto l’empatia, senza la quale sarebbe impossibile creare un piano di sviluppo del business a lungo termine.
Pianificazione strategica. Avere una vision di azienda estremamente chiara e pragmatica – che deve essere accompagnata da una perfetta comprensione dei ruoli, dei costi e dei processi aziendali – è fondamentale per creare un’impresa di successo. La pianificazione passa anche attraverso una sempre più accurata analisi dei dati che sulla base di sistemi di BI diventano predittivi delle azioni future e non più strumento per analizzare il passato
Comunicare con gli azionisti. Negli ultimi anni, gli azionisti hanno iniziato a preoccuparsi maggiormente dei processi di corporate governance. Spesso, però, non sono ancora coinvolti in modo adeguato e questo causa una perdita di vantaggi per entrambe le parti. Ci sono maggiori possibilità che gli investitori supportino le decisioni del CdA se esiste un legame di forte fiducia che porti ad una strategia aziendale chiara e condivisa. Assumere un ruolo di leader ed essere motore del processo di cambiamento della propria impresa è il primo passo per ambire a posizioni di vertice.
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