L’importanza della sostenibilità è cresciuta costantemente negli ultimi anni e la pandemia COVID ha ulteriormente rinnovato l’attenzione verso questo tema, in particolare considerandone le implicazioni per il procurement.

Se da un lato la necessità di garantire la continuità delle forniture nel pieno dell’emergenza può aver portato al sacrificio di criteri relativi alla sostenibilità in favore di approvvigionamenti tattici, dall’altro, l’opportunità di ripensare e ricostruire le pratiche di procurement aperta dalla crisi permette oggi di dare nuovo valore e concretezza a questi temi.

Inoltre, alcune analisi dimostrano che le aziende che performano ad alti livelli sui temi relativi alla sostenibilità hanno subìto meno gli effetti della crisi e appaiono in pole position nell’attuale fase di ripartenza. Il concetto di sostenibilità si declina in tre dimensioni:

  • ambientale: riduzione dell’inquinamento e di altre esternalità negative del processo produttivo e della distribuzione;
  • sociale: rispetto dei diritti dei lavoratori che operano a tutti i livelli della catena del valore;
  • economico: ottenimento del miglior rapporto qualità/prezzo.

La digitalizzazione dei processi legati al ciclo degli approvvigionamenti può produrre impatti positivi in tutte le dimensioni della sostenibilità, perché permette di: 1) ridurre il consumo di risorse materiali nel processo di approvvigionamento, 2) rimuovere gli ostacoli alla partecipazione delle migliori aziende, 3) aumentare la qualità delle strategie di procurement e 4) semplificare la realizzazione di procedure in grado di stimolare l’innovazione.

Il primo impatto, legato alla riduzione del consumo di risorse materiali è il più intuitivo, l’utilizzo di una piattaforma web consente la totale dematerializzazione del processo, azzerando l’imponente consumo di carta delle gare d’appalto e limitando i costi di archiviazione. Inoltre, grazie alla collaborazione da remoto si elimina la necessità di spostamenti fisici, riducendo l’inquinamento.

Aumentare la sostenibilità degli acquisti richiede di mettere in competizione gli operatori economici migliori, una piattaforma di eProcurement moderna e multilingua consente innanzitutto di estendere rapidamente il bacino dei fornitori anche a livello internazionale. Inoltre, abilita la possibilità di qualificare e valutare le aziende in modo più completo e strutturato, anche grazie all’integrazione di rating di sostenibilità ESG ed all’aumento della visibilità sulle aziende ai vari livelli della supply chain.

La tecnologia ha anche il compito di semplificare l’adozione delle pratiche migliori in ciascuna procedura, migliorando la qualità dei risultati. Ad esempio, l’applicazione di requisiti legati alla sostenibilità, come i Criteri Ambientali Minimi, ad una procedura è semplificato grazie all’uso di librerie di requisiti standard, che possono essere associati automaticamente alle gare delle categorie merceologiche rilevanti. Inoltre, l’eProcurement consente di ricavare semplicemente informazioni utili dalla grande mole di dati gestiti, individuando ad es. quali strategie di gara hanno ottenuto i risultati migliori dal punto di vista della sostenibilità.

Infine, le procedure in grado di realizzare gli impatti (ad es. sociali) più significativi sono quelle “innovative”, in cui si richiede ai concorrenti di proporre soluzioni e processi inesistenti prima. L’eProcurement facilita la realizzazione di queste complesse iniziative, favorendo e semplificando la collaborazione tra i buyer, specie nella fase di definizione delle esigenze e della strategia di gara. L’aggregazione dei fabbisogni di acquisto di diverse aziende permette quindi di acquisire la forza negoziale necessaria per incentivare il mercato a realizzare gli importanti cambiamenti legati alla sostenibilità di cui abbiamo bisogno oggi.

Francesco Gardenal

Product Owner Vortal