Nel 2020 qual è il livello di digitalizzazione delle aziende italiane? E quanto ha influito il lockdown a dare una spinta in termini di cambiamento tecnologico? La ricerca sulla digitalizzazione e sui risparmi reinvestiti nelle imprese di SAP Concur condotta in collaborazione con CGIA di Mestre indaga sulla situazione in Italia e riscontra che 9 medie-grandi imprese su 10 con più di 50 addetti sono digitalizzate: guida la classifica il Nord con percentuali del 92%, ma nel Mezzogiorno si scende all’82%. Tra le forme di digitalizzazione le più diffuse riguardano la connessione delle aree aziendali (56,1%) e la gestione automatizzata dei rapporti con il personale (38,6%). Con riferimento alla gestione del personale 2 imprese su 3 utilizzano forme di smart working (66%), seguono la gestione digitalizzata della nota spesa del personale per il 33,4% e dei viaggi aziendali per il 20,1%.
In più della metà (56,1%) delle imprese intervistate le aree aziendali sono connesse tra loro digitalmente.
La forma di digitalizzazione aziendale più diffusa è relativa alla connessione tra le aree funzionali aziendali e prevale nel Nord Ovest del Paese (6 imprese su 10). Seguono le imprese del Nord Est (56,8%) e del Mezzogiorno (55,6%) mentre a una distanza più netta si posizionano quelle dell’Italia centrale (47,3%). Le aree di connessione considerate riguardano i comparti di produzione, acquisti, amministrativo/contabile, gestione magazzino attraverso software (Enterprise Resource Planning).
Il 38,6% delle aziende utilizza procedure di gestione automatizzata dei rapporti con il personale: al Nord Ovest quasi 1 su 2.
La seconda forma di digitalizzazione aziendale, che riguarda la gestione automatizzata dei rapporti con il personale, è molto diffusa nel Nord Ovest del Paese (48,4%). Nelle altre ripartizioni territoriali questa digitalizzazione si ferma sotto il 35%. Le forme di digitalizzazione del personale trovano applicazione nella veicolazione di comunicazioni aziendali, per richieste di ferie e di permessi, in appositi software dedicati alla gestione dei dipendenti nonché per l’attuazione dello smart working.
In particolare, il telelavoro è molto diffuso nel Nord del Paese con un picco a Nord Est dove è stato applicato da più di 3 imprese su 4, mentre al Sud ne ha fatto ricorso 1 impresa su 2. Tra le forme di gestione automatizzata del personale quelle dei viaggi aziendali e della nota spesa del personale sono ancora poco utilizzate. In particolare, per l’organizzazione di trasferte di lavoro in maniera digitale si evidenzia un 25,5% di utilizzo al Nord Ovest con quote sensibilmente più basse per le altre ripartizioni geografiche.
I sistemi integrati di vendita/marketing risultano più diffusi al Nord Ovest.
Poco più di 3 imprese su 10 utilizza sistemi integrati di vendita/marketing con i quali si monitorano i clienti e si instaura con loro una relazione per la soddisfazione dei bisogni (CRM). Le frequenze di utilizzo salgono leggermente al Nord Ovest (34,8%) e Nord Est (31,5%) e si attestano invece al di sotto del dato nazionale al Mezzogiorno (27,2%) e al Centro Italia (26,1%).
Acquisti di beni e servizi con piattaforme digitali specifiche: prevale il Centro con 1 impresa su 3 che se ne avvale.
Poco meno di 3 imprese su 10 utilizzano delle piattaforme digital di E-procurement per l’acquisto di beni e servizi. In questa forma di digitalizzazione è il Centro Italia a prevalere (1 impresa su 3), mentre nelle altre tre ripartizioni territoriali si registrano frequenze leggermente inferiori al dato nazionale (29%).
Al Centro e al Nord d’Italia 2 imprese su 10 si sono “lanciate” nell’E-Commerce.
Nel nostro Paese l’E-Commerce inizia a rappresentare un importante canale integrativo delle vendite, per più di 2 imprese su 10. Vi è tuttavia una certa differenziazione territoriale con il Centro e il Nord che si attestano sopra il 21% e il Mezzogiorno, fermo sotto il 18%.
Ma quanto sono soddisfatte le imprese del livello di digitalizzazione aziendale?
L’85% del campione è generalmente soddisfatto del proprio livello di digitalizzazione ma si dichiarano molto soddisfatte appena 2 imprese su 10, con percentuali relativamente più basse al Nord Est (15,4%) rispetto al Centro Italia (22,8%), al Nord Ovest (21%) e nel Mezzogiorno (20,5%).
La percezione del livello di digitalizzazione delle imprese si attesta però su soglie elevate. Nell’80% dei casi il livello di digitalizzazione aziendale stimato supera il 50% dei processi e nel Centro Italia ben 86 imprese su 100 dichiarano di avere più del 50% di grado di digitalizzazione dei propri processi aziendali.
Cosa ha comportato il lockdown in termini di fatturato e performance per le aziende italiane?
Nei tre mesi di lockdown l’87% delle imprese con almeno 50 addetti ha subito una riduzione del fatturato. Più di 1 su 2 (52,7%) ha subito perdite di almeno il 30%, mentre l’11,3% segnala di non averne riscontrato. La riduzione del fatturato è maggiormente diffusa al Nord Ovest (88,9%) e al Nord Est (85,8%), mentre nel Centro Italia si segnalano per il 61% aziende con un calo di almeno il 30% del fatturato, seguite da imprese del Nord Est (53,1%).
Ma l’emergenza COVID-19 ha fatto certamente emergere l’esigenza di migliorare il livello di digitalizzazione per il 42% delle imprese. Rispetto alle esigenze digitali scaturite dall’emergenza sanitaria si notano frequenze particolarmente elevate al Centro Italia (48,4%) e al Nord Est (44,8%), con percentuali superiori alla media italiana (42,2%). Le imprese del Nord Ovest sono quelle dove le esigenze sono state meno impellenti (38,1%), segno probabile di una certa familiarità precedente con la digitalizzazione.
Tra i bisogni scaturiti dal lockdown domina il telelavoro (64,3%), mentre segue l’E-Commerce (10,8%) e la gestione automatizzata dei rapporti con il personale (8,1%) che è strettamente legata alle forme di lavoro da casa. A causa della chiusura delle frontiere, passano in secondo piano la gestione digitalizzata della nota spese del personale (1,1%) e l’implementazione di tool di prenotazione viaggi (0,5%).
“La situazione in cui tutti noi ci troviamo ha ridefinito pesantemente il modo di operare delle aziende italiane. Il COVID-19 ha portato alla luce un bisogno già ampiamente noto, quello della digitalizzazione, facendolo passare da ciò che talvolta si considerava un “qualcosa in più” fino a consideralo un fattore chiave per la sopravvivenza delle imprese. Processi completamente integrati, soprattutto per quanto riguarda la spesa aziendale, sono oggi fondamentali” commenta Alessia Poletti, Senior Field Marketing Manager per Italia, Malta e Grecia di SAP Concur.
Metodologia della ricerca
Il sondaggio è stato condotto da CGIA di Mestre tramite interviste telefoniche (sistema CATI) a 500 titolari/soci, direttori/dirigenti, quadri/funzionari di imprese con almeno 50 addetti nelle seguenti 4 macro-aree in Italia: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole. L’indagine è stata condotta tra giugno e luglio 2020.
Il campione analizzato è per il 56% quadro/funzionario d’azienda, per il 27% direttore generale/dirigente/manager e per il 17% titolare/socio. Il mercato delle aziende prese in esame è per il 35,9% esclusivamente italiano, mentre il restante 64,1% lavora anche all’estero. Il fatturato delle aziende prese come campione è per il 46,3% tra i 10 e i 50 milioni di euro, il 33,6% fattura tra i 5 e i 10 milioni di euro, l’11,3% oltre 50 milioni di euro e l’8,8% meno di 5 milioni di euro. Le aziende analizzate lavorano in diversi settori: manifatturiero (70,6%), servizi alle imprese (8,6%), commercio (5,6%), servizi alle persone (4,6%), trasporti (4,3%), edilizia (3,9%) e utility (2,3%).