La maggioranza dei lavoratori italiani (84%) ritiene che le competenze reali siano più importanti dei titoli di studio o del percorso professionale, ma solo 1 su 10 (13%) afferma di possedere competenze in materie di intelligenza artificiale, valutata oggi come una delle competenze digitali più richieste. È quanto emerge dai dati italiani del Digital Skills Index, l’indagine che Salesforce conduce per comprendere il livello delle competenze digitali nel mondo del lavoro e che si basa sulle risposte di oltre 11.000 lavoratori in 11 paesi, tra cui 1.000 dall’Italia.

Esiste infatti un divario tra le competenze di cui le aziende hanno bisogno e quelle attualmente utilizzate dalla forza lavoro. Mentre 8 lavoratori italiani su 10 (82%) dichiarano di utilizzare le competenze digitali nel loro lavoro quotidiano, pochi riferiscono di avere competenze che vanno oltre le tecnologie di collaborazione, l’amministrazione digitale e il project management.

Al contrario, le competenze attualmente più richieste nel mondo del lavoro includono l’intelligenza artificiale e lo sviluppo di app, ma sono tra le meno utilizzate nei ruoli quotidiani. Il potenziale delle nuove tecnologie sembra però essere di interesse per i lavoratori italiani che si dicono desiderosi di apprendere nuove conoscenze in ambito tecnologico, una considerazione che suggerisce come le aziende possano aiutare a colmare il divario di competenze digitali fornendo ai propri dipendenti percorsi di formazione continua.

La situazione a livello globale

A livello globale, la maggior parte degli intervistati (82%) afferma che le reali competenze sono l’elemento più importante nella valutazione dei candidati, mentre solo il 18% ritiene che a contare di più siano il percorso professionale o di studi.

Inoltre, la maggior parte dei leader aziendali ritiene che dare priorità allo sviluppo delle competenze digitali dei dipendenti avrà un impatto positivo a più livelli, portando a una maggiore produttività (47%), migliori prestazioni del team (43%) e migliori capacità di problem solving (40%).

La ricerca di competenze in materia di intelligenza artificiale in Italia

L’utilizzo dell’IA generativa è in forte aumento e il 67% dei lavoratori italiani si dichiara entusiasta della prospettiva di impiegarla nel proprio lavoro. Un dato che sembra essere in linea con l’interesse del management: in Italia il 56% dei leader afferma infatti che la propria azienda sta valutando modi per utilizzare l’IA generativa.

Non stupisce infatti che, tra le competenze digitali ritenute attualmente più importanti per i prossimi anni, le conoscenze in materia di IA sono risultate al primo posto e sono valutate tra quelle che hanno maggiori probabilità di aumentare di importanza nei prossimi cinque anni.

Nuove esigenze richiedono nuove conoscenze

Nonostante la sua crescente importanza per il futuro del lavoro, solo 1 lavoratore italiano su 10 afferma di utilizzare tecnologie di intelligenza artificiale nel proprio ruolo attuale. Inoltre, solo il 14% afferma che il proprio lavoro coinvolga altre competenze digitali correlate come la crittografia e la cyber security e appena il 13% utilizza competenze di programmazione e sviluppo di app.

Il settore che indica le competenze di intelligenza artificiale come le più importanti nell’ambito digitale è ovviamente quello tecnologico. Tuttavia, anche per questo settore, solo il 23% dei lavoratori utilizza oggi le competenze di intelligenza artificiale all’interno della propria professione. Al di fuori del mondo dell’ICT, questo numero diminuisce ulteriormente: solo il 7% dei dipendenti nel settore viaggi e turismo e l’8% di quelli nella sanità dispongono di una preparazione in ambito di IA.

Il percorso da seguire è quello del miglioramento delle competenze, ma sulle soluzioni sembra esserci unanimità: quasi tutti i lavoratori (98%) ritengono che le aziende dovrebbero dare la priorità alle competenze di intelligenza artificiale nella loro strategia di sviluppo dei dipendenti.

Gli attuali venti contrari che le aziende stanno affrontando dimostrano la necessità di incorporare la resilienza a tutti i livelli aziendali e un primo passo è rappresentato dalla scelta di investire nella tecnologia e nelle competenze giuste”, dichiara Mauro Solimene, Country Leader di Salesforce per l’Italia.

Man mano che sempre più aziende integrano processi di intelligenza artificiale e automazione per semplificare le proprie operazioni e aumentare l’efficienza, la necessità di formare i propri dipendenti per sfruttare questi strumenti diventerà ancora maggiore”, prosegue Solimene. “Complementare l’entusiasmo dei dipendenti per le opportunità offerte da questi strumenti con efficaci programmi di sviluppo delle competenze dovrebbe essere una parte importante del piano strategico di ogni manager”.

Metodologia di ricerca

L’indagine Digital Skills di Salesforce è stata condotta da TRUE Global Intelligence in collaborazione con Dynata nel mese di febbraio 2023, su un campione di 11.035 adulti lavoratori distribuiti in 11 paesi, nel dettaglio: circa 1.000 rispettivamente in Australia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Singapore, 1.005 in Spagna, 1.007 nel Regno Unito, 1.013 negli Stati Uniti, 1.003 in India e 1.003 in Svezia. Le cifre sono rappresentative della popolazione adulta attiva (dai 18 anni in su).

Redazione