Le organizzazioni hanno bisogno di spazio per agire. Veniamo da tre anni di grandi cambiamenti, che hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere, lavorare, consumare. La crisi delle catene di fornitura globali ha imposto la necessità di ripensare i legami tra economie e progettare nuovi modelli di fornitura, di consumo e di lavoro. L’integrazione sempre più spinta tra il mondo fisico e il mondo digitale, spinta dalla pandemia, ha cambiato la relazione tra cliente e negozio.

Ormai abituati ad affiancare attività in presenza e a distanza, abbiamo fatto diventare il lavoro ibrido parte della nostra quotidianità, cogliendone i vantaggi per dipendenti e imprese e risolvendone le criticità. Le imprese hanno assistito a un’accelerazione senza precedenti della trasformazione tecnologica e sono state chiamate a far fronte a nuove esigenze di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Si è trattato di cambiamenti rapidi, ma continui, che hanno costretto le imprese ad allenare la propria capacità di reazione, per non farsi più trovare impreparate di fronte a nuovi mutamenti.

Le aziende, d’altronde, sono fatte di sistemi, macchine, impianti. E di persone.

Aumentare coinvolgimento e responsabilità

Sul primo fronte, molto è stato fatto. Grazie anche alla digitalizzazione, le fabbriche e gli uffici di oggi sono molto più reattivi e capaci di adattarsi alle mutate esigenze del mercato. Nonostante le turbolenze a cui sono esposti – prima la pandemia, poi le tensioni internazionali – i sistemi aziendali sono capaci di far fronte all’alta competitività, alla necessità di diversificare le produzioni e alla crescente volatilità della domanda.

C’è, invece, ancor più bisogno di lavorare sulle persone. Per essere più reattive, le aziende devono dare spazio ai livelli intermedi, superando l’approccio che pretende di calare le decisioni dall’alto. Occorre superare due difficoltà, una legata alla naturale resistenza umana ai cambiamenti e l’altra connessa alla rigidità dei modelli organizzativi, ancora in larga parte diffusi all’interno delle aziende. L’obiettivo è uno: empowering people, ovvero dare spazio alle persone e metterle nelle condizioni di fare la differenza per la propria azienda.

Abbattere i silos e fornire più dati

I modelli organizzativi evolvono con il tempo, anche grazie alla diffusione di culture aziendali disruptive e innovative. La resistenza al cambiamento, al contrario, può essere vinta anche nel breve periodo, puntando su un maggiore coinvolgimento delle persone all’interno della propria organizzazione. Se il cambiamento è calato dall’alto, incontrerà sempre reticenze e ostacoli, ma se viene dato spazio alle persone, queste saranno le prima a voler partecipare al cambiamento in atto.

Ecco perché chi lavora all’interno di un’azienda, qualunque sia il suo ruolo, deve poter dialogare con i colleghi degli altri dipartimenti. Vanno abbattuti i silos che dividono le funzioni aziendali, incrementando la comunicazione e la condivisione di dati e informazioni e responsabilizzando i diversi livelli aziendali, chiamati a compiere ogni giorno scelte ponderate per il futuro della propria organizzazione.

Scegliere tecnologie a supporto delle persone

Fornire più dati significa anche facilitare le decisioni operative. Per generare valore aziendale, le organizzazioni hanno infatti bisogno di dati di qualità e disponibili rapidamente, per creare nuove opportunità, affrontare la complessità e accelerare l’innovazione. L’Intelligent Data Management oggi aiuta le aziende a mettere in connessione qualsiasi tipo di dato, trasformandolo in informazioni affidabili, sicure, tempestive e accessibili. Allo stesso tempo, gli Analytics, sempre più impiegati in progetti che coinvolgono grandi volumi di dati, consentono di trarre insight preziosi, non solo per comprendere il passato, ma soprattutto per dedurre modelli e prevedere risultati e comportamenti per il futuro.

Supportate da queste tecnologie, le persone diventano capaci di trasformare i dati in valore, per far crescere ed evolvere l’azienda al ritmo desiderato. Coinvolgimento, responsabilizzazione e tecnologie di supporto che lavorano con i dati sono gli strumenti migliori per dare spazio alle persone e abbracciare davvero il cambiamento, consentendo di affrontare sfide complesse anche in contesti di grande incertezza.

Romeo Scaccabarozzi

Amministratore Delegato di Axiante