Il Fondo Nuove Competenze non è solo uno strumento utile per contrastare gli effetti economici dell’epidemia Covid-19. 

La misura che permette alle imprese di rimodulare il proprio orario di lavoro, in modo da consentire che una parte dell’orario dei dipendenti sia impiegata per percorsi formativi, infatti, è anche un’ottima opportunità per ridurre il divario delle competenze (skills gap) e il mancato incontro tra domanda e offerta di competenze sul mercato (skills mismatch). 

Il costo dello skills mismatch

Un’indagine di Boston Consulting Group (BCG) pubblicata a fine 2020 (Alleviating the Heavy Toll of the Global Skills Mismatch), ha rilevato che, in tutto il mondo, almeno 1,3 miliardi di persone sono sovraqualificati o sottoqualificati. Per i Paesi Ocse, si parla di un lavoratore su tre. 

Sempre BCG posiziona l’Italia al 34mo posto del suo FSA Maturity Index, relativo alla presenza di competenze richieste dal mercato del lavoro (basato su 59 indicatori e calcolato per 75 Paesi del mondo) con una percentuale di skills mismatch che ammonta al 38,2% (l’Olanda, al primo posto generale, è al 37,7%), con quasi 10 milioni di lavoratori male assortiti. 

I costi dello scollamento tra la domanda e l’offerta di competenze sul mercato del lavoro sono severi: BCG nel 2018 calcolava che la discrepanza tra le competenze richieste dal mondo del lavoro e quelle disponibili sul mercato fosse pari a una “tassa” annuale nascosta del 6% della produttività mondiale (8mila miliardi di dollari di Pil mancato ogni anno). Per il 2020 la società di consulenza prevedeva di arrivare al 10% del Pil. Nello scenario peggiore si toccherà l’11% del Pil fino al 2025, pari a 18 mila miliardi di dollari, su scala globale. 

Come attrezzarsi al lavoro del futuro

Se il 27% degli impieghi del 2022 sarà in lavori che ancora non esistono, i lavoratori dovranno mantenersi aggiornati, focalizzandosi sui lavori che ancora non esistono e attrezzandosi per il cambiamento tecnologico. 

Occorrerà offrire ai lavoratori un set di skills da aggiornare costantemente sulla base delle scelte e delle richieste del mercato. Tra queste, dovranno esserci competenze trasversali “adattabili” anche per quei lavori che ancora non esistono, come la comunicazione, il lavoro di squadra, la pianificazione e la capacità di imparare. 

Come ha affermato Emanuela Girardi, founder di Pop Ai e membro della task force sull’Intelligenza artificiale del ministero dello Sviluppo economico (MISE), durante la conferenza Il Futuro del lavoro. I lavori del futuro svoltasi nellambito della Milano Digital Week Città equa e sostenibile, infatti, “il problema è che la maggior parte dei cittadini italiani ed europei non ha competenze per svolgere i lavori del futuro e la chiave fondamentale è insegnare queste nuove competenze. Dobbiamo imparare non solo per il lavoro, ma anche per accedere ai nuovi servizi digitali per partecipare alla nuova società digitale del futuro. Tuttavia, le competenze digitali non bastano da sole, ma servono anche le soft skills come la capacità di risolvere i problemi, la capacità di imparare, lo spirito di iniziativa”. 

Fondo Nuove Competenze: lo strumento ideale per lo sviluppo di nuove competenze

Il Fondo Nuove Competenze è uno strumento di politica attiva inedito che ha come obiettivo principale quello di offrire ai lavoratori l’opportunità di acquisire nuove e maggiori competenze.  

Il Fondo  che si fa carico dei costi del lavoro necessari per formare i dipendenti – può apportare benefici sia ai lavoratori, i quali, grazie all’accrescimento delle proprie skills, riescono meglio ad adattarsi ai cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, sia alle imprese, che hanno l’opportunità di ripensare alla propria organizzazione del lavoro per renderla più efficiente e competitiva. 

Grazie a questo utile strumento, dunque, le imprese possono sviluppare al proprio interno le nuove competenze necessarie per la ripresa dopo la crisi provocata dal Covidassicurando il reskilling l’upskilling di dipendenti con competenze insufficienti. 

Le 10 milioni di ore di formazione già finanziate e le numerose imprese che hanno avuto accesso al Fondo (moltissime delle quali piccole e medie), dimostra che il nostro sistema imprenditoriale ha compreso che, per affrontare in modo adeguato le nuove sfide di mercato o sviluppare nuovi prodotti, tecnologie e servizi, occorre lavorare sulle competenze. 

C’è tempo fino al 30 giugno per accedere al Fondo

La scadenza entro la quale presentare le domande di contributo ad Anpal – l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro che gestisce il Fondo Nuove Competenze – è stata prorogata al 30 giugno 2021 

C’è ancora tempo, dunque, per cogliere questa interessante opportunità per le imprese. 

Gli esperti di W.Training sono a disposizione per l’analisi dei fabbisogni formativi della tua azienda e la predisposizione del relativo progetto formativo, unitamente all’accordo sindacale di rimodulazione dell’orario di lavoro. 

Troverai tutte le informazioni sul Fondo Nuove Competenze, i risultati raggiunti da W.Training in questi primi mesi di applicazione della misura e il modulo per contattarci cliccando sul bottone sottostante.

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Redazione