Oltre al settore del turismo, degli eventi e del retail, anche il manifatturiero è devastato dalle misure di arginamento dell’emergenza sanitaria del COVID-19. Questo settore, strategico per lo sviluppo del paese, non può facilmente adottare le modalità di smart working che sono, invece, ormai diffuse capillarmente a livello nazionale nelle professioni impiegatizie. Eppure la trasformazione digitale, al momento non pienamente sfruttata, potrebbe aiutare il manifatturiero ad affrontare la crisi con un impatto in molte fasi della catena del valore: della produzione fino alla vendita.
Le misure di sicurezza delle ultime settimane, così come i divieti di assembramento, avevano già determinato il calo dell’operatività delle imprese italiane. Ora che con gli ultimi decreti la continuità della produzione è consentita esclusivamente ai settori strategici, l’impatto economico potrebbe essere devastante. “Questo periodo di chiusura obbligata deve essere investito nella riprogettazione della catena del valore anche sfruttando gli incentivi previsti nel piano industria 4.0. – Commenta Filippo Tempia, Innovation manager di CWS Digital Solutions – Per tutte le aziende manifatturiere, in questo momento, diventa infatti fondamentale attuare strategie che consentano di acquisire flessibilità e capacità di reagire rapidamente ai cambiamenti, in un contesto di mercato ad oggi completamente imprevedibile e probabilmente molto diverso da quello che conosciamo e possiamo prevedere.”
CWS Digital Solution – realtà che accompagna le imprese nella sfida della trasformazione digitale e che per venire incontro alle esigenze dei propri clienti, in questo momento di crisi, ha ideato un instant book con approfondimenti sul tema e soluzioni concrete – ha identificato 5 linee guida dedicate alle aziende manifatturiere per farsi trovare pronte dopo l’emergenza.
1) PRODUZIONE: virtualizzare l’impianto e ottimizzare i processi con la potenza degli analytics
La trasformazione digitale all’interno del contesto produttivo deve partire dallo sviluppo di una nuova infrastruttura tecnologica che abilita la connessione in remoto dei macchinari grazie all’IoT e consente di creare un gemello digitale dell’impianto di produzione o dei prodotti. Il monitoraggio continuo dell’impianto produttivo, attraverso il suo gemello digitale, consente di individuare le inefficienze, reagire in modo tempestivo ad eventuali problematiche, e sviluppare analisi predittive orientate all’efficienza.
2) FORMAZIONE e ASSISTENZA: preparare e supportare gli operai specializzati attraverso la realtà aumentata
Oltre che il monitoraggio degli impianti, la digitalizzazione degli stabilimenti produttivi consente anche di effettuare assistenza e formazione in remoto. Ad esempio con l’app di guida e collaborazione in remoto Vuforia Chalk di PTC è possibile offrire assistenza a esperti e tecnici a risolvere i problemi in modo efficiente senza dover essere presenti nello stabilimento. Sempre la realtà aumentata può essere utilizzata per formare a distanza gli operai specializzati sia in tempo reale sia in modalità on-demand, rendendo scalabile e misurabile la formazione. Costi che possono essere abbattuti grazie al piano Industria 4.0 che prevede sgravi per la formazione legata allo smart manufacturing.
3) VENDITE: sviluppare cataloghi digitali con funzionalità touch
La riduzione drastica delle possibilità di spostamento rende impossibile dare continuità alle attività di vendita in essere in settori in cui la presenza fisica dal cliente è fondamentale per dare visibilità al catalogo prodotti. Si pensi ad esempio ad alcuni distretti strategici come le cartiere nella provincia di Lucca o il tessile nel biellese. Si tratta di distretti industriali che già in passato hanno subito la crisi e che potrebbero essere duramente colpiti dal blocco delle attività non solo di produzione ma anche di vendita.
Nei contesti in cui il touch and feel del prodotto è un elemento differenziate, i cataloghi possono innovarsi grazie ad esperienze di Realtà Immateriale. Ne sono un esempio le soluzioni dell’azienda Sense – immaterial Reality che grazie alla simulazione e alla Realtà Aumentata è in grado di creare show room virtuali e cataloghi digitali che consentono di vivere l’esperienza immateriale del tocco, del movimento e della granularità per i tessuti o qualsiasi altra superficie. Capi d’abbigliamento, arredi e accessori possono essere inseriti all’interno dell’ambiente del cliente grazie alla tecnologia della realtà aumentata di altissima qualità fotorealistica.
4) BUSINESS: trasformazione dei modelli di business grazie agli smart connected product
I mercati nei prossimi mesi subiranno delle trasformazioni inimmaginabili. Solo come esempio il turismo, principale settore produttivo a livello globale, sarà devastato e con esso l’indotto, anche indiretto. Allo stesso tempo le dinamiche di globalizzazione potrebbero subire un’inversione di tendenza o, al contrario, dopo una chiusura temporanea dei mercati, subire una nuova spinta ma con dinamiche imprevedibili. Tanto più il contesto è imprevedibile, tanto più per le aziende diventa vitale riuscire a prevedere bisogni emergenti, trend di crescita e diversificare il proprio business con prodotti competitivi.
Una tendenza che il manifatturiero può cavalcare grazie all’IoT è la servitization. I millennials infatti hanno già spostato le loro abitudini di consumo dal possesso all’accesso, come dimostra l’esplosione dei servizi di sharing per la mobilità. Questo trend potrebbe ulteriormente svilupparsi con la recessione che renderà più difficile per privati e imprese investire nell’acquisto. Rendendo smart e connessi i loro prodotti, le aziende potranno venderli a consumo, avendo la possibilità di monitorarne l’utilizzo.
5) INCENTIVI: definizione strategica degli investimenti per beneficiare degli incentivi Industria 4.0
Per innovare processi di produzione e di vendite e per sviluppare nuovi prodotti è sicuramente necessario un forte investimento, che nel contesto attuale può essere abbattuto come costi grazie al piano Industria 4.0. L’Italia ha infatti da anni compreso l’importanza di investire nel manifatturiero per aumentare la competitività delle aziende e quindi della nazione. Se quindi nel decreto Cura Italia non sono previsti benefici dedicati nello specifico alla produzione manifatturiera, le imprese devono guardare con attenzione alla politica industriale per il settore manifatturiero che con la Legge di bilancio 2020 ha introdotto sia nuova agevolazioni fiscali, sia strumenti di finanzia agevolata come i voucher per gli innovation manager. In particolare sono stati introdotti incentivi dedicati specificatamente alla ricerca e sviluppo e alla formazione, che si vanno ad aggiungere agli incentivi regionali presenti in molti territori.