Il tema dell’inclusione sta acquistando sempre più valore e sta finalmente diventando un argomento impossibile da ignorare. A oggi, infatti, esistono ancora molte disuguaglianze nel mondo lavorativo e uno dei temi più discussi è sicuramente quello della parità di genere, non solo in termini di gap salariale. ASUS Business, insieme ad Astra Ricerche[1], ha voluto approfondire le differenze tra i generi per quanto riguarda il tema della soddisfazione e della motivazione dei dipendenti italiani. La ricerca mette infatti in risalto che le donne registrano dei livelli di tranquillità e benessere molto diversi rispetto a quelli riportati dai colleghi uomini.

Partendo dall’indice di “salute” generale dei dipendenti aziendali italiani si nota che lo stato di benessere in azienda è piuttosto discreto, con una votazione generica di 7 su 10. Un dato che, quando viene analizzato più nello specifico, evidenzia che i dipendenti italiani sono spesso orgogliosi di lavorare per i propri datori di lavoro, ma a fine giornata non si sentono soddisfatti del loro operato. Nelle donne, questi sentimenti sono amplificati: solo il 55% del campione femminile dichiara di sentirsi motivato e gratificato per il proprio lavoro, nonostante questa sia la fetta di popolazione che più si dichiara soddisfatta a fine giornata. Dato che sale al 57% quando si parla di retribuzione economica e alle possibilità di carriera in azienda delle professioniste di età compresa tra i 30 e i 39 anni, ossia proprio nel pieno della carriera e quando ci si aspetta che la propria posizione in azienda sia ormai ben consolidata. Comparando questo dato a quello degli uomini, si nota come un collega di sesso maschile nella stessa fascia di età dimostri di essere molto più soddisfatto della propria situazione in generale, e che, anzi, questa cresca con l’età. Gli uomini di pari età che dichiarano la stessa insoddisfazione, invece, sono solo il 35%, e si ritengono comunque più gratificati di quanto fossero agli inizi della carriera, mentre nella donna assistiamo a un peggioramento continuo nei primi 20 anni di lavoro, che va a stabilizzarsi solo intorno ai 40 anni anagrafici.

Questo senso di frustrazione femminile però non riflette una sensazione di essere inadatte al proprio ruolo. Infatti, sono quasi il 70% le professioniste che ritengono di svolgere adeguatamente le proprie mansioni, contro il 63% maschile, e più di sei professioniste su 10 affermano che le proprie capacità vengono sfruttate appieno.

Uno dei dati differenzianti in positivo è che le donne sono la maggioranza del campione che afferma di sentirsi stimata dai colleghi per competenze e capacità, l’84% contro il 79% degli uomini. Questo elemento però, riguarda solamente i lavoratori di pari livello: sono circa 4 donne su 10 ad affermare di non sentirsi supportate da parte dei loro responsabili nello svolgimento delle attività e nel raggiungimento dei propri obiettivi. Allo stesso modo, la percentuale di donne che si sentono stimate dai propri manager è minore rispetto a quella degli uomini. Da qui emergono alcune frustrazioni, che si riflettono poi nel percorso di carriera. A livello di crescita professionale, infatti, solo il 63% delle donne afferma di stare crescendo in termini di conoscenze e competenze, mentre gli uomini superano il 67%.

Come ultimo elemento è stato analizzato il fattore della formazione aziendale. La ricerca di ASUS Business ha infatti evidenziato che a oggi solo la metà delle realtà aziendali italiane fornisce corsi di formazione ai propri dipendenti. Anche in questo caso, il campione che è meno esposto a questo genere di incentivi è quello femminile (circa la metà del campione fa formazione aziendale, contro il 60% degli uomini). Questo elemento fa sì che siano poi proprio le dipendenti di genere femminile a dichiarare che nella loro carriera abbiano imparato di più tramite il dialogo e il confronto con i propri colleghi, gli stessi dipendenti che sono loro pari livello e che trasmettono loro maggiore stima su un livello professionale. Un dato che ancora una volta porta l’attenzione sull’importanza delle relazioni sul lavoro, soprattutto per il campione femminile: siccome le donne si sentono meno riconosciute a livello economico e di crescita, queste affidano il proprio benessere e sicurezza di sé a una sfera diversa, quella creata da un ambiente di lavoro basato sul rispetto reciproco e lo scambio di informazioni.

[1] Ricerca realizzata a maggio 2024 tramite interviste online sottoposte a un campione di 1.006 dipendenti e lavoratori in aziende situate in Italia.

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