Nei prossimi anni, alcune competenze professionali, che oggi rappresentano un must have, cambieranno, grazie allo sviluppo di tecnologie sempre più intelligenti e autonome.

Di conseguenza, si assisterà al tramonto di vecchi mestieri e prenderanno vita nuovi lavori, che probabilmente oggi vivono l’alba della loro storia.

Il neo-luddismo, ovvero la paura “del robot” e delle sue potenzialità, però, non deve avere la meglio: sarà sempre l’uomo a dargli vita e dunque, parallelamente all’incremento di questo progresso tecnologico, nasceranno nuovi lavori e nuove specializzazioni che definiranno chi davvero ha le capacità manageriali adatte per guidare le nuove generazioni di professionisti.

Ecco perché, sempre più spesso, autori e studiosi dei modelli comportamentali, stilano le liste delle soft skills e delle hard skills di cui abbiamo più bisogno per rimanere al passo con i tempi e con le tecnologie in divenire.

Soprattutto per gli imprenditori, per i CEO e i founder del futuro, Nuvolab (https://nuvolab.com/), venture accelerator e innovation advisor, attraverso un’analisi ha definito alcune delle più importanti skills che ogni imprenditore deve possedere per creare business di successo in futuro e ha realizzato un modello che sintetizza i concetti chiave del professionista di domani.

Le soft skills chiave degli imprenditori di domani

Non è sempre facile stilare una lista in ordine di importanza su quali siano le condizioni che rendano qualcosa possibile, parlando di scibile umano.
Tuttavia, sulla base dell’esperienza di Nuvolab, che lavora con diversi imprenditori al fine di accompagnarli in un percorso di costruzione e accelerazione del proprio business, sono state scelte cinque soft skills necessarie per fare impresa in futuro.

  • Allenare l’empatia: l’empatia è una dote naturale, un’attitudine che però, grazie a piccoli gesti quotidiani può essere sviluppata, irrobustita e condivisa con gli altri. Conoscere le necessità altrui è uno strumento che porta a creare un clima disteso, di confronto sincero e onesto, ed è per il manager di domani necessario al fine di allineare il team nella stessa direzione.
  • Riconoscere le abilità: avere la capacità di riconoscere le abilità e i punti di forza propri e del proprio team è vantaggioso per poter conoscere perfettamente il potenziale delle attività che si stanno svolgendo. Di contro, riconoscere i punti di debolezza, è il modo migliore per definire il lavoro e assegnarlo alle persone più competenti.
  • Saper delegare: delegare è ciò che permette all’imprenditore di concentrarsi per capire quali sono i prossimi passi da fare per scalare il proprio business. Delegare vuol dire creare un rapporto di fiducia tra l’imprenditore e il suo team ed è un termine di paragone utilissimo per comprendere quanto i propri dipendenti siano in linea con il progetto.
  • Stringere rapporti professionali (d’amicizia): il networking permette agli imprenditori non solo di far crescere il proprio business attraverso partnership strategiche, ma permette anche di valutare attentamente quali sono gli esempi virtuosi del mercato e mettersi in contatto con loro, capire il loro modus operandi e le dinamiche di successo: è il modo migliore di crescere, costruendo nuove relazioni di amicizia.
  • Avere leadership: saper influenzare i comportamenti altrui e motivare le persone a seguirlo sono le doti del leader di domani; non si fa impresa da soli ma in team e, infatti, solo riuscendo a trascinare altre persone dentro la propria visione, facendole contribuire con le proprie capacità alla messa a terra delle proprie intuizioni, che un imprenditore trasforma la propria idea di futuro in un’azienda di successo.

Lavorando sulla propria “intelligenza emotiva”, di cui queste skill sono alcuni riflessi, si potrà cavalcare e non farsi sommergere dalle conseguenze della crescente ondata di innovazione tecnologica in arrivo: se i robot potranno in futuro superarci sul QI (quoziente intellettivo), non saranno mai dotati di sufficiente QE (quoziente emotivo) per poter avere successo nella relazione con altri esseri umani.

Il triangolo di Nuvolab: le 3 “I” degli imprenditori di domani

Gli imprenditori di oggi e quelli di domani, necessitano di queste e di tante altre soft skills in grado di permettere loro di sviluppare un progetto di successo.

Tuttavia, in questo divenire continuo in cui il mercato cambia e con esso le abilità e l’attitudine che si devono avere per scalare adeguatamente, bisogna sapere quali sono le capacità essenziali per conformarsi al cambiamento.

Nuvolab, nella sua esperienza con imprenditori tecnologici, ha capito che le soft skills proprie di uno startupper, possono essere sintetizzate in un modello: il triangolo delle 3I.

La prima “i” rappresenta la primaria caratteristica necessaria per fare impresa che è sintetizzabile con “innovativo”, che secondo Francesco Inguscio, CEO di Nuvolab, risiede nella personale capacità di avere una “visione del futuro imminente”. Secondo Inguscio l’imprenditore di successo “si muove per primo per cavalcare le conseguenze dei cambiamenti in atto, come un abile surfista di fronte ad un’onda. Tuttavia per cavalcare nel modo migliore l’ondata di opportunità in arrivo, si deve muovere né troppo presto, visto che ancora non ci sarebbe un mercato pronto a recepire i frutti della sua intuizione, né troppo tardi, visto che in tal caso il mercato sarebbe sovraffollato di competitor.”

La seconda “i” corrisponde a “imprenditivo” e cattura l’essenza dell’attitudine che ha un imprenditore quando si relaziona al futuro in arrivo: vedere l’opportunità in ogni problema e non il problema in ogni opportunità. “L’imprenditore è quello che di fronte al cambiamento non si chiede “perché?” ma si domanda “perché no?” e non si preoccupa di essere momentaneamente incompreso da chi lo circonda” specifica Francesco Inguscio.

La terza “i” sta per “indistruttibile” perché è la resilienza che consente all’imprenditore di superare le avversità che sicuramente si manifesteranno durante la realizzazione del proprio sogno imprenditoriale. “I giapponesi sintetizzano questa attitudine nel concetto 七転び八起き (nanakorobi yaoki), che letteralmente significa “caduto sette volte, se ne rialza otto”. Fare impresa è difficile e ogni giorno il destino farà lo sgambetto all’imprenditore: ma è proprio la capacità di rialzarsi ogni volta, non quella di non cadere mai, che fa la differenza tra un imprenditore ed un semplice sognatore” racconta Francesco Inguscio, facendo riferimento anche alle sue esperienze come imprenditore.

Le caratteristiche descritte sono il risultato di un’analisi svolta su 6mila startup che Nuvolab ha analizzato negli ultimi 8 anni e sono il denominatore comune di tutti gli imprenditori che ancora oggi, grazie al lavoro di Nuvolab, lavorano sulla scalabilità del loro progetto.

Redazione