Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro è sempre più marcato, soprattutto in certi settori. In questo momento, le aziende lamentano grandi difficoltà nel trovare professionisti con competenze specifiche magari in mercati che potremmo definire nuovi, come ad esempio quello energetico, elettrico o dell’automazione. Si tratta di segmenti in cui la spinta tecnologica o la robotizzazione dei processi è stata notevole, ma spesso le risorse non hanno avuto il tempo per formarsi e adattarsi alle nuove tecnologie. Ed è per questa ragione che è nata una richiesta crescente di nuovi professionisti, che possiedano competenze adeguate per affrontare le nuove sfide di un mercato sempre più complesso e dinamico.

“Nel mercato ICT, con particolare riferimento alle Software House e alle aziende di consulenza IT & System Integrator – precisa Roberto Albanese, Senior Consultant della divisione ICT & Digtal di Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato –  tale mismatch è sempre più netto: la nascita di nuovi player e l’elevato turnover di professionisti, soprattutto nel ramo dello sviluppo software e delle infrastrutture, fa sì che i profili qualificati presenti all’interno del mercato siano molti meno rispetto al numero delle aziende che li richiedono. Il ventaglio di possibili sbocchi occupazionali per un laureato in una disciplina STEM, infatti, è estremamente ampio: scienze, tecnologie, ingegneria, ma anche farmaceutico giusto per citare alcuni esempi. Appare evidente, quindi, quanto sia pressante la richiesta di figure altamente specializzate che possano ricoprire nuovi ruoli, non tanto in termini di job title o ruolo identificativo, quanto in termini di competenze”.

Quali sono i profili più richiesti? Il quadro di Hunters Group

Nel settore energetico possiamo sicuramente citare il Business Developer, il Technical Operation Energy e l’Asset Manager. Sono tre figure essenziali per la definizione di tutti gli aspetti tecnico processuali e amministrativi per fare i giusti investimenti per la gestione degli impianti.

Spostandoci su figure più trasversali a diversi settori, invece, troviamo l’ingegnere dell’automazione, che si occupa del concepimento, della progettazione, della realizzazione e della messa in servizio di sistemi meccanici di automazione per macchine, processi ed impianti. Un’altra figura estremamente strategica (e molto cercata) è, poi, il Project Manager, soprattutto nel settore dell’impiantistica, con le sue varie declinazioni; in questo caso al background tipicamente tecnico si aggiungono forti competenze gestionali e manageriali per poter seguire tutti gli aspetti della commessa.

In ambito ICT, invece, ci sono ottime opportunità per il Software Developer/Software Engineer, il professionista che si occupa di digitalizzare ed ottimizzare i processi aziendali. Non mancano, poi, buone occasioni per i Data Engineer, Data Analyst/Scientist, per gli specialisti della Business Intelligence, ma anche per figure più trasversali come l’Analista Funzionale e il Project Manager.

“Ridurre o almeno gestire lo skill shortage nel più breve tempo possibile – aggiunge Roberto Albanese – è fondamentale. C’è bisogno di un investimento significativo da parte delle aziende sulla formazione di profili più junior, per farli crescere e per fornire loro tutto il supporto necessario per ricoprire adeguatamente il proprio ruolo in azienda. Oltre a una forte attenzione rivolta ai processi di on-boarding ed employer branding per attrarre le risorse, è importante che professionisti e Manager condividano le competenze e trasmettano il senso di appartenenza, anche in ottica di talent retention. Anche una buona job rotation è importante per sviluppare competenze trasversali e creare una maggior coesione tra team diversi: la condivisione delle informazioni, il confronto, la capacità e la possibilità di spaziare anche in ruoli diversi dal proprio è fondamentale per poter integrare le competenze e formare professionisti a 360 gradi”.

Redazione