Oggi l’Intelligenza Artificiale, insieme ad altre soluzioni tecnologiche, rappresenta una solida realtà nelle dinamiche lavorative, tuttavia, un equivoco comune tra tanti dei professionisti delle risorse umane riguarda proprio il ruolo dell’AI nel mondo del lavoro e la possibilità di introdurla nelle pratiche aziendali.
Come l’AI e altre soluzioni tech stanno trasformando il mondo del lavoro
Numeri significativi dimostrano come l’Intelligenza Artificiale sia già una realtà consolidata nel presente: il 17% dei lavoratori in Italia utilizza attualmente l’AI sul posto di lavoro. Ancora più rilevante è il fatto che il 49% di questi lo fa senza alcuna approvazione da parte del datore di lavoro. Inoltre, più della metà dei lavoratori italiani (il 54%) ha presentato il lavoro svolto dall’AI come proprio, ma solo una minoranza significativa (il 23%) ha ricevuto una formazione adeguata sull’uso sicuro ed etico dell’Intelligenza artificiale[1]. Questi dati evidenziano in modo chiaro che l’AI è parte integrante del contesto lavorativo attuale e sottolineano l’urgente necessità di fornire formazione appropriata per garantirne un utilizzo responsabile ed efficace. L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle piccole e medie imprese offre un’enorme opportunità di trasformazione, migliorando l’efficienza operativa e l’interazione con i clienti. Ciononostante, per molte PMI, questo percorso può sembrare complesso e intimidatorio.
5 ragioni per introdurre l’AI in azienda
Happily Srl Società Benefit (https://happily-welfare.it/), provider di welfare aziendale e progetti di benessere organizzativo innovativi, sostiene l’importanza di introdurre in azienda un uso consapevole delle tecnologie di Intelligenza Artificiale ed espone 5 motivazioni per cui imparare a utilizzarla con corsi di formazione e linee guida interne, risulti oggi non solo necessario, ma anche decisamente vantaggioso:
1. Aumenta l’efficienza operativa
L’Università di Wharton in Pennsylvania ha testato l’impatto dell’AI sul lavoro quotidiano: +12% task finiti in più; +25% task finiti più velocemente; +40% incremento della qualità. Dall’automazione dei processi all’analisi e gestione dei dati, dalla creazione di contenuti alla gestione delle risorse umane, l’AI continua ad ampliare le sue capacità e a trasformare il modo in cui lavoriamo, riducendo il tempo da impiegare in attività spesso automatiche e ripetitive, che rimane invece a disposizione del lavoratore per essere impiegato in incarichi più strategici e analitici. In ottica welfare, il lavoratore può sentirsi così più stimolato e coinvolto dal lavoro che svolge apportando maggiore efficienza operativa all’azienda, che gli consente in questo modo di crescere anziché rimanere statico.
2. Aiuta a sviluppare l’imprenditorialità del singolo
L’Intelligenza Artificiale consente di collaborare con un brillante stagista altamente competente, ma che ha bisogno di una guida per contestualizzare le sue conoscenze. Questo rappresenta un’opportunità significativa per lo sviluppo dell’imprenditorialità individuale. In tale contesto, ogni membro del team assume il ruolo di manager di una squadra composta da numerosi collaboratori invisibili, ciascuno con le proprie competenze e responsabilità, simulando l’esperienza di gestire una startup o una piccola impresa. Il successo dipende dalla capacità di integrare e coordinare diversi elementi in modo armonioso ed efficiente. Diventando manager di collaboratori invisibili, si impara a vedere oltre le proprie mansioni, sviluppando una mentalità imprenditoriale che rende più versatili e capaci di adattarsi a diversi contesti lavorativi.
3. Consente di prendere decisioni più creative e informate
Grazie all’AI, è possibile analizzare grandi quantità di dati, individuare modelli e tendenze significative e utilizzare queste informazioni per prendere decisioni più informate sia a livello aziendale sia a livello manageriale, grazie all’aiuto dello strumento tecnologico che assorbe una mole di dati e riesce più velocemente a realizzare un output che dovrà poi essere analizzato e valutato dalla persona. Ad esempio, analizzando le performance dei collaboratori, possiamo identificare i fattori che influenzano la produttività e l’impegno, permettendoci di intervenire in modo mirato per migliorare le prestazioni individuali e di squadra. Iniziando a dialogare con gli strumenti di AI, però, ciascuno può anche amplificare le proprie conoscenze e competenze e questo può generare delle soluzioni più creative e innovative nel momento in cui il lavoratore viene inserito dall’azienda in progetti di più ampio respiro.
4. Incrementa l’efficacia della formazione
Non bisogna percepire la comprensione dell’AI come un ostacolo insormontabile. Investire tempo nell’apprendimento e nell’abilitazione attraverso corsi online, workshop e seminari può rendere l’AI più accessibile e fornire le competenze necessarie per gestirla con sicurezza. Grazie a nuovi strumenti di Intelligenza Artificiale, le aziende possono offrire un’esperienza su misura ai propri collaboratori, aumentando il loro coinvolgimento e la soddisfazione sul luogo di lavoro. Ad esempio, piattaforme di formazione basate sull’AI possono analizzare le preferenze e le competenze di ciascun individuo per consigliare corsi o percorsi di sviluppo professionale personalizzati, incoraggiando una cultura di apprendimento continuo e di miglioramento. Questo non solo accresce l’impegno dei collaboratori, ma aumenta anche la loro motivazione e produttività.
5. Rappresenta uno strumento inclusivo
L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il modo in cui accediamo alla conoscenza, rendendola più accessibile e democratica. Grazie alla potenza e alla versatilità delle moderne tecnologie di AI, persone di ogni estrazione sociale possono ora accedere a strumenti di alta qualità. Questo fenomeno permette a chiunque di sviluppare competenze avanzate e critiche, indipendentemente dal background o dalle limitazioni geografiche. Di conseguenza, l’Intelligenza Artificiale non solo colma il divario educativo, ma promuove anche un’uguaglianza di opportunità senza precedenti. A livello aziendale, l’AI favorisce una cultura inclusiva, poiché riduce i pregiudizi in alcuni processi decisionali. Ad esempio, nel recruiting, l’uso di algoritmi neutri e analisi basate sui dati garantisce che le decisioni siano prese in base alle competenze e al merito, anziché su fattori influenzati da opinioni personali.
“L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale in azienda offre un’opportunità straordinaria per rivoluzionare il modo in cui lavoriamo, ridefinendo i ruoli e le responsabilità. Per adottare con successo questa strategia, è essenziale rivedere e ripensare attentamente le mansioni lavorative esistenti in azienda, in modo da cogliere pienamente i benefici di efficienza e produttività offerti dalla tecnologia. Automatizzando alcuni processi lavorativi, un’azienda può trasformarsi in un’organizzazione orientata ai dati, migliorando l’efficienza e l’esperienza dei propri collaboratori. È compito del datore guidare questo processo di trasformazione della forza lavoro, apportando un valore tangibile all’azienda e stimolando l’innovazione nella modalità di svolgimento delle attività lavorative.” – commenta Gianluca Caffaratti, CEO di Happily.
[1] Fonte: Indagine Salesforce 2024