Il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale nei settori più disparati ha portato molti a interrogarsi sul suo impatto sul mondo del lavoro e, in particolare, sulle professioni che da sempre si occupano di sviluppo e formazione: si tratta di una minaccia da temere o di una risorsa da valorizzare? Se da un lato è vero che l’AI sta generando una vera e propria rivoluzione attraverso l’automazione di numerosi compiti e processi tradizionalmente svolti dall’uomo, dall’altro risulta sempre più evidente che questa tecnologia non possa sostituire completamente il fattore umano.

In particolare, secondo gli esperti di CoachHub, la più grande realtà d’Europa specializzata nel coaching digitale, il mondo del coaching può trarre grande vantaggio dall’utilizzo delle nuove tecnologie, inclusa l’AI, se adeguatamente abbinate alla creatività e alle insostituibili abilità umane. Le piattaforme di coaching alimentate dall’AI, infatti, aumentano le capacità di instaurare relazioni positive, fornendo supporto continuo, feedback ed esperienze di apprendimento personalizzate. Allo stesso tempo, non va dimenticata l’importanza di incorporare la supervisione e l’interazione umana per mantenere gli standard etici nei programmi di coaching, soprattutto in termini di privacy e di addestramento di algoritmi inclusivi, con dati imparziali e veramente rappresentativi della popolazione. Ma quali sono concretamente i vantaggi dell’integrazione dell’AI nel coaching? Ecco i tre principali secondo i professionisti di CoachHub.

Democratizzazione dei programmi di coaching

Il coaching basato su AI favorisce la democratizzazione di questo strumento, in quanto rappresenta una risorsa scalabile, accessibile e disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, oltre che efficiente in termini di costi. Grazie a tali soluzioni, sempre più persone potranno beneficiare di programmi di coaching digitale senza vincoli logistici, temporali o geografici, eliminando le barriere e garantendo a tutti l’accesso a percorsi individuali di sviluppo del proprio potenziale.

Formazione sempre più personalizzata ed efficace

L’AI coaching può rivelarsi un ottimo alleato anche nel campo della formazione. Con il supporto e il monitoraggio costante garantito da questa tecnologia, i collaboratori possono ad esempio meglio definire e raggiungere gli obiettivi di crescita personale e professionale che si prefiggono, affinare le proprie competenze e individuare le aree da potenziare, delineando così un percorso formativo sempre più su misura e in linea con le esigenze, le propensioni e gli stili di apprendimento individuali.

Eliminazione di ogni forma di pregiudizio

Grazie agli algoritmi dell’intelligenza artificiale addestrati dall’uomo attraverso dati diversificati e rappresentativi, il coaching basato su AI permette di eliminare i pregiudizi umani inconsci e di prevenire comportamenti discriminatori, promuovendo una maggiore inclusività e un cambiamento della cultura delle organizzazioni a favore di ambienti sempre più sicuri dal punto di vista psicologico.

La tecnologia aiuta, ma il fattore umano resta centrale

L’AI presenta, dunque, numerosi benefici innegabili, ma ciò nulla toglie al fatto che il contributo umano continui a essere essenziale per garantire profondità di visione e interazioni personalizzate, nonchè per fornire gli strumenti necessari a una riflessione più ampia, che vada oltre la mera analisi di grandi quantità di dati. Il ruolo di un coach in carne e ossa rappresenta un valore aggiunto inestimabile nell’analisi e valorizzazione del “chi” e, di conseguenza, delle persone in quanto tali, delle loro aspirazioni individuali e collettive e anche di ciò che si nasconde sotto la superficie del linguaggio verbale e non verbale, permettendo di cogliere sfumature e peculiarità che un chatbot non è in grado di notare.
Redazione