Ormai la parola d’ordine è IoT, l’Internet of Things che sta contribuendo alla disruption digitale sia a livello globale che intersettoriale, e in particolare sta rivoluzionando il settore dei trasporti.

Non è un segreto che le industry di tutto il mondo debbano evolversi di fronte ad un’enorme disruption digitale. Diversi anni fa, abbiamo assistito alla disruption delle banche tradizionali da parte di nuovi operatori fintech che stavano spingendo il settore verso l’attuale rivoluzione digitale dei pagamenti e dell’open banking.

Il settore automobilistico sta subendo una trasformazione analoga.

I colossi della produzione tradizionale stanno lottando per adattarsi al modello di auto connessa, mentre nuove aziende automotive stanno portando nuovi modi di lavorare nel settore. Questo si può chiaramente vedere nella mobilità, dove le nuove tecnologie, come il trasporto pubblico on-demand e il bike sharing, vengono continuamente testate e implementate per migliorare la customer experience. Al centro di questi nuovi modelli di business c’è una quantità colossale di dati provenienti da una varietà di fonti distribuite: dati che hanno importanti implicazioni per l’infrastruttura digitale.

In questo nuovo futuro guidato dalla tecnologia digitale, gli OEM dovranno sapere come scaricare dati e analisi importanti da soggetti terzi, garantendo al contempo la conformità della sovranità dei dati. Il passaggio richiederà la collaborazione di più operatori automotive per la realizzazione di architetture e strutture di sicurezza. Inoltre, gli OEM dovranno diventare esperti di connettività, per raccogliere e condividere i dati proteggendo gli utenti e fornendo loro un’esperienza migliorata, ma anche per garantire che le proprie auto siano costantemente connesse mentre navigano su terreni complessi. Questo è un importante catalizzatore della crescita complessiva e, allo stesso tempo, è una delle maggiori sfide del settore.

Modernizzarsi  

I veicoli CASE (Connected, Autonomous, Shared/Subscription, Electric) hanno trasformato il settore automobilistico globale. Sebbene esista, da oltre 20 anni, una qualche forma di auto connessa, fino a poco tempo fa, le sue funzionalità erano in gran parte limitate. Ma ora c’è molto di più in arrivo.

Importanti progressi nelle tecnologie impiegate parallelamente, come l’infrastruttura cloud, la mobilità e l’edge computing, hanno dato vita a molteplici opportunità, consentendo alle auto connesse di diventare più di una semplice modalità di trasporto digitale, ma anche un hub per l’infotainment, il retail e le comunicazioni. Questo prolifererà ulteriormente con l’arrivo del 5G e della connettività a larghezza di banda molto elevata.

L’implementazione del 5G trasformerà senza dubbio tutti i settori, aiutando le aziende ad interconnettersi con i partner per far crescere il proprio business e raggiungere prestazioni ottimali. Fornirà una gamma infinita di potenziali applicazioni, con l’obiettivo dell’evoluzione di tecnologie smart come quelle che sono fondamentali per consentire il trasporto intelligente. Tuttavia, il conseguente forte aumento della quantità di dati in movimento metterà a dura prova le infrastrutture digitali esistenti, richiedendo l’aggiornamento e lo sviluppo della tecnologia legacy per gestire le numerose e crescenti richieste di dati.

Gartner stima che 250 milioni di veicoli saranno collegati a Internet entro il 2020, rendendo le auto connesse non solo un elemento importante dell’Internet of Things, ma anche uno dei primi esempi di come l’IoT possa cambiare radicalmente la forma della nostra vita quotidiana e avere un’impronta indelebile sul settore nel suo insieme.

Come per qualsiasi settore che subisce una rapida trasformazione digitale, i modelli di business devono adattarsi per tenere il passo. In questo caso, gli OEM devono considerare una serie di fattori importanti, come ad esempio, quanto i clienti siano disposti a pagare, chi possiede i dati che vengono creati e quali siano i principali rischi per la privacy.

Allo stato attuale, molte aziende sono ancora in una fase iniziale in cui devono ancora determinare esattamente quali standard dovrebbero esserci tra le parti, tra cui il quadro normativo e di sicurezza che devono essere implementati.

Tutto sta cambiando

Il veicolo stesso è sempre stato al centro del modello di business OEM, ma questo sta cambiando. Poiché l’esperienza del cliente diventa parte integrante del processo di progettazione, la connessione sta diventando la chiave del successo. Gli operatori legacy devono collaborare con i loro omologhi del settore attraverso partnership per sviluppare piattaforme software complesse che si integrano perfettamente con i loro veicoli. Ciò rappresenta una risposta sia alla domanda dei clienti che ai cambiamenti nelle policy, ma aiuta anche i produttori di veicoli ad evitare di essere bloccati in sistemi che non soddisfano le aspettative di interoperabilità, interconnessione e scalabilità.

Condividere significa averne cura

Molti OEM vorranno raccogliere e proteggere i dati nella speranza di poterli monetizzare in un mercato business-to-business o offrire una migliore efficienza e ottimizzare l’offerta di servizi per una esperienza cliente potenziata. Ma è importante per il settore che questi dati siano condivisi, in modo da poterne raccogliere preziose informazioni. Le auto connesse – e i dispositivi connessi nel loro insieme – dipendono dalla condivisione dei dati per prendere decisioni competenti, sia che si tratti di parcheggi disponibili, sia che si tratti del percorso più efficace da seguire nelle ore di punta.

Condividere i dati equivale a condividere i diritti di proprietà intellettuale, ed è comprensibilmente qualcosa di cui le aziende del settore automobilistico sono diffidenti. Ma è importante che le aziende collaborino in un ambiente di piattaforma aperta che fornisca la scalabilità e le prestazioni per guidare ulteriormente queste innovazioni e trend attraverso l’interconnessione.

Le aziende automobilistiche non possono lavorare in modo indipendente per coprire tutte le aree di competenza necessarie per produrre e mantenere i veicoli CASE. L’aumento della velocità di innovazione e di raccolta dei dati si scontra con decenni di workflow rigidi, supply chain stabili e pianificazione a lungo termine in R&S e produzione. Con l’evoluzione del mondo CASE, non è realistico o conveniente per gli OEM costruire data center privati in tutto il mondo, viste le incertezze sui modelli di business e le opportunità di guadagno. Un’infrastruttura digitale distribuita, che incorpora multicloud e cloud ibridi, non solo dà accesso a piattaforme necessarie, ma permette anche alle aziende di interconnettersi all’interno di un data center Equinix. La connessione diretta e sicura con i partner in questo modo è un abilitatore aziendale importante e vitale per il successo a lungo termine in un settore industriale ultracompetitivo e sempre più disruptive.

Emmanuel Becker

Managing Director di Equinix Italia