Il tema della leadership nelle PMI è un argomento delicato, perché attiene ad un ruolo nel quale il passaggio da “capo” a leader è vissuto con grande sospetto dall’imprenditore, sebbene ne percepisca, intuitivamente, l’urgenza. Il ruolo di leader in una piccola o media impresa è indiscutibilmente diverso da quello di una start-up appena lanciata o di un’organizzazione grande e matura. Le start-up richiedono che i loro leader e manager vivano in un continuo stato di fluidità, adottando, spesso quotidianamente, un approccio a tutto campo, con un coinvolgimento eccezionale nella più piccola attività quotidiana, a differenza di una grande organizzazione, dove i leader si limitano spesso a tracciare un grafico della crescita, dell’espansione, della pianificazione a lungo termine e ad impostare la direzione dell’azienda su macro livelli. I leader nelle PMI possono essere collocati a metà strada tra i due estremi, dove è necessario gestire gli aspetti sia grandi, sia piccoli. Di conseguenza, la qualità e la capacità di un leader ai vertici delle PMI determina in ultima analisi il risultato finale, come in qualsiasi altra organizzazione; ma, a differenza di altre organizzazioni, poiché la posta in gioco è più alta di quella di una start-up, fallire non è un’opzione, e nascondersi dietro l’autorità gerarchica dell’organigramma, come in una grande azienda, non è possibile. Le PMI sono in costante crescita o in cronica difficoltà, ma in entrambi i casi affrontano i vari stadi grazie alla fidelizzazione e l’impegno dei dipendenti, che hanno, nel tempo, assorbito lo scopo e i valori generali dell’azienda. Questo patrimonio richiede una gestione evoluta, attraverso lo sviluppo e l’implementazione delle tra chiavi fondamentali della leadership nella PMI.

Pensare avanti di parecchi step: in base a quanto detto sopra, interpretare il ruolo di leader nella PMI significherà tracciare la mappa dei passi da compiere nel medio-lungo termine al fine di garantire che le organizzazioni rimangano rilevanti, sostenibili e agili nel tempo. Significa anche essere responsabili delle finanze dell’azienda e prendere decisioni pianificate e consapevoli su come reperire (se necessario) e allocare le risorse.

Concentrarsi sui dipendenti: i leader delle PMI devono garantire che i loro dipendenti rimangano al centro dei processi decisionali e che rimangano motivati, impegnati e stimolati. Un approccio personalizzato, che allinei gli obiettivi di carriera personali con gli obiettivi aziendali e fornisca stimoli intellettuali sfidanti, contribuisce a creare un clima di fiducia reciproca e una propensione ad accettare anche i momenti di duro lavoro che non mancano mai nelle PMI.

Self-Development (sviluppo personale): Infine, la leadership nelle PMI significa anche avere un approccio dinamico e flessibile ai processi e alle politiche di lavoro, in linea con la crescita dell’azienda e dei dipendenti. Un leader deve sapere come e quando cambiare approcci, strumenti e processi che si siano rivelati inadeguati al raggiungimento degli obiettivi. I leader delle PMI devono impegnarsi a che le loro azioni siano orientate ad aiutare l’organizzazione a crescere in termini di competenze, conoscenze ed esperienze.

Capisco quanto sia più semplice parlare, o scrivere, di leadership, che non abbandonare il ruolo di “capo” di una PMI per avventurarsi in una modalità gestionale che sia del tutto, o in parte, ignota. Tuttavia, è partendo da semplici passi che è possibile iniziare la propria rivoluzione prospettica. Il primo passo è ascoltare. Ascoltate i vostri dipendenti, i vostri clienti, i leader del settore o qualsiasi altro stakeholder che possa darvi una nuova prospettiva. Dopo aver osservato e assimilato nuove informazioni, pianificate il futuro, costruite “qualcosa” di nuovo che vi permetta di raggiungere il risultato desiderato. Successivamente, raccogliete feedback e risposte e miglioratevi, siate flessibili nel cambiare rotta e perfezionate la vostra visione iniziale, alla luce delle nuove informazioni. Infine, imparate dall’intero processo e impostate un ciclo per ripeterlo. Non importa se state pianificando un’iniziativa di coinvolgimento dei dipendenti per ridurre il turnover o se state finalizzando il vostro piano quinquennale, l’approccio di cui sopra probabilmente semplificherà il vostro compito e vi aiuterà a raggiungere meglio l’obiettivo desiderato.

Per concludere, la leadership nelle PMI è un argomento complesso, perché richiede che si interpreti il ruolo del capo e del leader allo stesso tempo. Tuttavia, anche i leader delle PMI hanno bisogno di un team di talento e di fiducia che creda nei valori dell’organizzazione e che sia disposto a difenderli. Il modo in cui un’azienda si comporta a breve e lungo termine può dipendere anche dai singoli dipendenti e, quindi, è fondamentale che le decisioni siano prese con cura e precisione, soprattutto quando un’organizzazione sta crescendo. Abbiamo già detto che il leader di una PMI deve necessariamente occuparsi di molte questioni: vendite, profitti, finanze, allocazione delle risorse, talento, retention, motivazione, impegno, ecc. Ma, una volta identificato il proprio stile di leadership e una volta che si sia disposti ad adattarsi e ad evolversi per affrontare le sfide del lavoro, garantire la continuità di una PMI può essere di per sé un’esperienza gratificante, profondamente educativa ed entusiasmante.

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Giuseppe Andò

C-level, Executive, Team & Career Coach. Associate Coach Marshall Goldsmith Stakeholder Centered Coaching. Member of Board EMCC Italia (European Mentoring & Coaching Council).