Il mondo sta vivendo un cambiamento senza precedenti che riguarda tutto: la salute, il lavoro, la vita familiare, il tempo libero, gli affari e altro ancora – e imprese e organizzazioni governative devono rapidamente orientarsi verso l’ormai nota “nuova normalità”. Nelle fasi iniziali del virus e dell’isolamento c’è stata un’attività di trasformazione frenetica che ha modificato i processi aziendali, mobilitando applicazioni e dati, per consentire alle persone di lavorare da casa come se fossero in ufficio.

Ora che la situazione è in vigore da tempo, ci sono due elementi chiave nella mente di un dirigente IT:

  • Sono in grado di fornire il servizio adeguato, in modo sicuro ed efficiente, finché la situazione persiste?
  • Come ha influito questa situazione sulla strategia e sul budget a medio-lungo termine dell’intera azienda? Sarà necessario modificare la strategia IT per riallinearla al nuovo mondo?

L’improvvisa estensione del lavoro da remoto ha posto un enorme onere su tutti gli aspetti dell’infrastruttura, non solo in termini di larghezza di banda della rete e capacità del firewall, ma anche di esplosione di dati business-critical fuori dai confini aziendali, dove la protezione non può essere applicata con lo stesso rigore che in ufficio, che ha lasciato agli aggressori una superficie di attacco molto più ampia.

Insieme a questo cambiamento relativo agli utenti, abbiamo assistito a un massiccio aumento dell’uso del cloud per le applicazioni e la condivisione dei dati, oltre a strumenti come Office365. Con la velocità e la portata di questo cambiamento ci sono alcune domande chiave che i dirigenti IT devono porsi:

  • Gli endpoint hanno una protezione adeguata? Il ransomware spesso prende di mira i computer portatili sull’edge come via d’accesso agile, sono protetti? Il backup esegue il rilevamento delle anomalie e la corrispondenza dei pattern per avvertirvi automaticamente in anticipo di un’attività insolita dei file?
  • State proteggendo i dati nel cloud? Il servizio di base di 30 giorni di O365 soddisfa i vostri requisiti di conformità? State eseguendo il backup del vostro storage cloud sullo stesso provider? Cosa succederebbe se ci fosse un’interruzione? Con quale facilità e dove è possibile ripristinare dati e servizi?
  • Avete rivisto e aggiornato i vostri processi operativi? State monitorando e gestendo la nuova situazione? Siete consapevoli e in grado di controllare la vostra nuova base di costi? Le vostre risorse sono impiegate per una gestione il più efficiente possibile?
  • Avete rivisto e aggiornato i vostri piani di emergenza? Li avete testati? Cosa succederebbe ora se si verificasse una violazione? Il personale dovrebbe andare sul posto per effettuare un ripristino? Avete incluso tutti gli stakeholder interni?

Anche se la situazione attuale può essere temporanea, lascia comunque molte opportunità di eventi disastrosi e di attacco, sia da fonti esterne che interne.

Naturalmente, come per ogni funzione IT, ci saranno stati molteplici progetti in corso, la maggior parte dei quali messa in stand by. E ora da quale si riparte?

Molte aziende si trovano ad affrontare una riduzione del fatturato e senza una chiara idea di quando potranno tornare alla “normalità”, i budget IT sono stati colpiti duramente. Tuttavia, il business emergente da questa situazione potrebbe avere una struttura e un go-to-market completamente diversi!

Per quanto riguarda i progetti in-flight e quelli pianificati, per valutarli è possibile misurarne l’impatto in base a:

  • Riduzione dei costi
  • Miglioramento del servizio
  • Riduzione dei rischi
  • Impatto business (aumento della profittabilità, benessere dei cittadini, etc.)

Calcolare un costo tangibile per ciascuna di queste categorie – per ogni progetto – permette di classificarle molto rapidamente e di decidere quali siano ancora valide e quali mettere in pausa o accantonare.

L’ultima misura, Business impact, è quella in cui è possibile valutare anche la strategia IT di base rispetto al nuovo mondo. La vostra strategia di trasformazione digitale darà i risultati giusti e abbastanza rapidamente? L’abilitazione e la fornitura di nuovi flussi di profitto, più veloci per il business, vi offre un ritorno migliore rispetto alla semplice riduzione dei costi?

I costi sono un punto focale, si ha un ampio pool di infrastrutture legacy, costoso e intensivo da mantenere? Sapete esattamente cosa sta funzionando e quale valore offre? Ora che siete passati al cloud state monitorando il vostro utilizzo e ottimizzando i servizi che usate? Avete bisogno di passare da Capex a Opex per migliorare o salvaguardare il flusso di cassa?

Ci sarà una grande attenzione all’agilità, come continueranno a cambiare le abitudini d’acquisto dei consumatori? Come interagiranno tra loro le aziende? Quali nuovi servizi dovranno essere sviluppati e implementati rapidamente e su quali piattaforme? Quale ruolo avranno gli insight, gli analytics e l’IoT nell’identificazione di queste tendenze?

I tre elementi chiave della trasformazione digitale che saranno ancora validi sono:

  • Creare una customer experience eccellente
  • Consentire ai dipendenti di lavorare in modo efficiente e collaborativo
  • Semplificare, automatizzare e incrementare i processi di business

Fornire tempestivi input analitici dei dati relativi a tutto quanto citato sarà fondamentale, ma la maggior parte dei clienti non sfrutta il più grande data lake interno, preferendo invece creare nuove e costose soluzioni. Il patrimonio di backup rappresenta di solito circa il 70% dei dati – strutturati e non – memorizzati di un’azienda, ma di solito non è valorizzato!

Jeremy Atkins

UKI Sales Director – Enterprise & Public Sector di Commvault