«Le potenzialità dell’Industria 4.0 fino ad oggi conosciute sono una piccola parte di quello che si può ottenere combinando i vantaggi della trasformazione digitale e competenze manageriali sempre più avanzate. Se sapremo coniugare questi due elementi con modelli organizzativi ad alta performance indurremo una crescita ulteriore del sistema economico nazionale». È quanto sostiene Porsche Consulting, intervenuta ieri a Milano in occasione della tappa di avvicinamento alla fiera SPS di Parma dedicata alle “nuove frontiere e sfide per la trasmissione del moto e la potenza fluida.
Le tecnologie per la trasmissione di potenza, il controllo e l’automazione intelligente dei prodotti e dei processi industriali costituiscono una parte rilevante dell’automazione, settore che continua a crescere e che ha raggiunto un valore complessivo superiore ai 5 miliardi di euro.
In questo contesto, il piano nazionale “impresa 4.0” ha dato una particolare spinta: nel 2017 l’industria 4.0 italiana ha registrato una crescita del +30%, raggiungendo un valore di 2,4 miliardi di euro, soprattutto per progetti industriali legati all’IoT, analytics e cloud manufacturing.
Gli incentivi fiscali si sono focalizzati sull’ammodernamento degli impianti (registrato un incremento dell’11%). «È stato subito evidente che gli investimenti in tecnologie fini a se stessi non generano da soli crescita ma occorre che siano funzionali all’implementazione di strategie e nuovi modelli di business» – ha ricordato Giovanni Notarnicola, responsabile Digital.
«Siamo in una nuova fase, in cui è fondamentale lavorare sull’organizzazione con un approccio “ambidestro” per riuscire a sfruttare le trasformazioni in atto. Acquisire una mentalità ambidestra garantisce all’impresa un vantaggio competitivo: con una mano dobbiamo rendere più efficiente il nostro attuale business, con l’altra dobbiamo sostenere la generazione di valore dei nostri clienti»
Attraversiamo un’epoca in cui il concetto di settore è ormai sostituito da quello di “ecosistema” che richiede una ridefinizione dei ruoli e dei confini del proprio contributo nella catena del valore.
«Come società leader nell’implementazione della strategia, Porsche Consulting supporta in Italia le aziende nell’identificare e perseguire il proprio vantaggio competitivo all’interno dei nuovi ecosistemi: ciò talvolta comporta dei veri e propri stravolgimenti di business model, altre volte significa trovare il proprio ruolo adattando processi ed organizzazione a nuove modalità di interazione» – aggiunge Notarnicola.
Un esempio per i produttori di automazione è il business model “pay-per-performance”, ovvero offrire al cliente non un impianto ma un output produttivo puntuale in linea con la variabilità della richiesta, con l’obiettivo di ottenere la massima qualità al minimo costo.
«Per essere innovativi ed efficienti allo stesso tempo, – conclude Notarnicola – occorre definire un nuovo modello organizzativo ad alta performance, fondato su un team di leader forti che collaborano tra loro, capaci di creare una visione di lungo termine ma, nello stesso tempo, agile e adattativa.»