Manhattan Associates Inc. (NASDAQ: MANH) ha annunciato i risultati della ricerca “State of Warehouse Operations” per il 2024, in collaborazione con Vanson Bourne, evidenziando le sfide attuali e le principali opportunità che si prospettano per il settore.

Mentre l’economia globale continua a ri-equilibrarsi in seguito agli effetti degli avvenimenti macroeconomici e geopolitici che l’hanno scossa nel profondo, i professionisti del procurement e della supply chain continuano ad affrontare sfide uniche. Dalla retention all’engagement della propria manodopera, alle tematiche ambientali, ai progressi tecnologici, fino alla carenza di materie prime e alla sfida rappresentata dalle elevate aspettative dei consumatori che acquistano attraverso svariati canali, le sfide che modellano il commercio della supply chain sono forti e molteplici.

Nella primavera del 2024, Vanson Bourne ha intervistato 2.000 professionisti della supply chain, dal senior management al personale più operativo di diversi settori come quello manifatturiero e della produzione, quello logistico, farmaceutico, fino al retail, al settore automotive e a quello dei beni di consumo – in Australia, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Messico, Spagna, Svezia e Regno Unito.

Per quanto riguarda le sfide principali, quasi tutti gli intervistati (97%) ritengono che l’infrastruttura IT delle operazioni di magazzino richieda almeno una qual certa modernizzazione. L’84% ha riferito di avere difficoltà a trattenere il personale, mentre il 73% ha dichiarato che il volume delle merci che transitano nei magazzini è aumentato negli ultimi 12 mesi, aggravando le difficoltà che già stavano affrontando.

Tuttavia, in ottica futura le organizzazioni sono rimaste fiduciose, dato che si aspettano che l’IA generativa e la robotica (rispettivamente con il 75% e il 72%) giochino un ruolo positivo nel migliorare la soddisfazione a lavoro, limitando le operazioni manuali e aumentando l’automazione, snellendo i workflow e riducendo la documentazione cartacea. Mentre le organizzazioni cercano modi per semplificare le operazioni, soddisfare l’aumento della domanda e migliorare l’esperienza del personale, sarà necessaria una continua innovazione della supply chain per affrontare i rischi emergenti e sfruttare al contempo le nuove opportunità.

Di seguito sono riportati i tre elementi chiave della ricerca, volti ad aiutare i professionisti della supply chain a pianificare un percorso verso i successi futuri:

  1. Le operazioni nel warehouse stanno diventando sempre più impegnative per le organizzazioni e garantire che il personale si senta considerato, coinvolto e valorizzato è importante. Un numero consistente di intervistati ha citato le sfide legate al personale, tra cui l’assunzione e la formazione di lavoratori a breve termine (41%) e la garanzia di una produttività (40%) cresciuta in modo significativo negli ultimi 12 mesi.
  2. Il 28% delle organizzazioni intervistate ha evidenziato che l’hardware e il software IT obsoleti rappresentano la sfida più urgente che stanno affrontando. Ciò si traduce in un notevole carico fiscale e tecnologico per quasi un’azienda su tre di quelle intervistate.
  3. Il 26% degli intervistati ha dichiarato di avere difficoltà a gestire gli ordini provenienti da canali diversi, mentre il 23% ha affermato di avere difficoltà a soddisfare le crescenti aspettative dei clienti sui tempi di consegna.

Henri Seroux, Senior Vice President EMEA di Manhattan Associates, ha commentato: “Il warehouse è il cuore pulsante di una supply chain unificata e il centro dell’universo fulfillment. Affrontare le sfide evidenziate nel report è fondamentale per la competitività e il successo a lungo termine delle aziende. I risultati sottolineano l’importanza di guardare avanti e di continuare a incorporare nuove tecnologie come i microservizi e la GenAI, rendendo le supply chain a prova di futuro e consentendo loro di diventare motori per i ricavi e un servizio per il cliente a tutti gli effetti.”

“In definitiva, una strategia per le supply chain più unificata crea efficienza e, a sua volta, sostenibilità, sia in termini economici che ambientali. E questo non può che essere un bene per i bilanci aziendali e per l’intero pianeta”, ha concluso Seroux.

Redazione