L’Italia si posiziona al terzo posto, dopo Stati Uniti e Messico, nella classifica dei paesi con il più elevato livello di talent shortage, pari al 47%[1]. Questo dato evidenzia un ampio gap tra i professionisti richiesti dal mercato e quelli disponibili, rendendo più difficile per le aziende trovare risorse con le competenze necessarie a ricoprire determinati ruoli. Nonostante l’80% dei manager riconosca tale problema e il 46% stia valutando quali soluzioni applicare, solo il 10% delle aziende si sta attivando concretamente[2], segno evidente che nel Bel Paese la strada da percorrere è ancora lunga. Ma come adattare la formazione a questo ritmo frenetico e ridurre quindi la carenza di talenti? Antonello Spinetti, CEO di Begear, società operante nel mondo IT da oltre 20 anni sia in ambito consulenziale sia nella formazione e specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative in ambito HR, non ha dubbi: la soluzione è la formazione adattiva, combinando Intelligenza Artificiale e approccio human.

“2.160.000 secondi, 600 ore, 25 giorni, è questo il tempo medio che impiega un recruiter per trovare una risorsa adatta al ruolo – racconta Antonello Spinetti, CEO di BegearAl giorno d’oggi le aziende, complici l’irrefrenabile innovazione tecnologica e la perpetua nascita di nuovi business, si trovano a navigare in un sistema sempre più competitivo e diversificato, all’interno del quale anche le risorse stesse fanno fatica a emergere e a stare al passo con le nuove competenze. In particolare nel settore IT, la crescente digitalizzazione delle imprese ha aumentato la domanda di profili altamente specializzati, portando negli ultimi 10 anni a ingenti investimenti per la formazione. Tuttavia, l’offerta formativa si è spesso rilevata obsoleta e poco allineata alle esigenze del mercato. È quindi necessario migliorare il sistema di upskilling e reskilling, implementando una formazione adattiva, capace di rispondere ai trend di mercato”.

Intelligenza Artificiale e approccio human: squadra vincente per contrastare il mismatch

Per rimanere al passo con l’evoluzione del mercato, è fondamentale ridurre la percentuale di talent shortage. A tal fine, è necessario rinnovare il comparto HR che, supportato dalla tecnologia, deve aggiornare i sistemi di upskilling e reskilling interni.

Per Begear, la soluzione risiede nella commistione tra intelligenza artificiale e approccio human nei processi di selezione e formazione delle risorse, con 3 punti fondamentali:

  • Utilizzo dell’intelligenza artificiale per la conduzione ottimale della fase di recruitment. Si tratta di un processo che vede l’affiancamento al professionista HR di un tool o un avatar educato a condurre l’intervista conoscitiva su standard metodologici specifici, capace di esaminare in maniera precisa le competenze richieste per il ruolo ricercato. È così possibile definire un profilo completo del candidato e ancor più minuzioso, in sinergia con la sensibilità del manager di integrare il tutto con l’analisi delle soft skills della potenziale risorsa.
  • Personalizzazione estrema dei percorsi di crescita delle risorse per allinearsi agli obiettivi di business e per rispondere alle esigenze aziendali.
  • Allineamento continuo in merito alle novità e allo sviluppo tecnologico, partendo da una formazione interna del personale sulle competenze attraverso un investimento nelle ore di formazione da dedicare alle differenti figure professionali, selezionando corsi avanzati che possano dare un reale valore aggiunto alle competenze già presenti come aggiornamenti sull’IA e tool strategici di gestione.

“Proprio la mancanza di formazione risulta essere la terza motivazione per la quale circa il 28% dei talenti lascia l’azienda. Mettere a punto delle soluzioni che garantiscano di continuous improvement è ormai imprescindibile ed è proprio su questo che, come Begear, ci stiamo concentrando negli ultimi anni. Stiamo mettendo a punto tool e strumenti che saranno presto in grado di garantire la possibilità a chi si rivolge a noi di fare un percorso di crescita delle competenze continuativo. Sfruttare le tecnologie e in particolare l’IA, in linea con l’azienda, facilita il percorso, ma allo stesso tempo l’approccio umano rimane fondamentale. È importante conoscere bene le proprie persone, sapere dove lavorare e mettere in atto azioni che riescano a colmare concretamente questo gap” conclude Alain Barbugian, Sales Director di Begear.

[1] Fonte: https://assets.ey.com/content/dam/ey-sites/ey-com/it_it/news/2021/february/ey-report-professioni.pdf

[2] Fonte: https://www2.deloitte.com/content/dam/insights/articles/glob176836_global-human-capital-trends-2024/DI_Global-Human-Capital-Trends-2024.pdf

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