Il mondo occidentale sta vivendo un particolare periodo storico che rappresenta il punto di partenza verso profondi cambiamenti. L’economia è in continua evoluzione, le richieste del mercato variano velocemente e la supply chain deve adattarsi continuamente.
Grazie anche alla spinta di Industria 4.0, l’ambente industriale stava già cambiando forma rispetto a quello di vent’anni fa. Nastri trasportatori ad alta velocità, bracci robotici, cobot e altre tecnologie di automazione permettono di svolgere operazioni più velocemente e con maggiore precisione.
Oggi, nell’era del Covid, l’industria dei beni di largo consumo è obbligata reagire e innovarsi se vuole sopravvivere alle pesanti conseguenze economiche causate dall’emergenza. Le aziende che intendono investire nell’automazione dovranno compiere alcune azioni fondamentali per riprogettare i propri flussi produttivi.
Adattabilità è la parola d’ordine
Le principali multinazionali dei beni di largo consumo stanno beneficiando dei risultati ottenuti con l’implementazione dell’automazione. La ricetta vincente sembra proprio questa: continuare a innovare per essere più competitivi. I vantaggi derivanti da questa strategia possono essere considerati come uno dei pilastri su cui poggiare la crescita di un’azienda.
Il settore del largo consumo è in un momento di particolare criticità: le esigenze dei consumatori e del mercato fluttuano anche nell’arco di poco tempo, le consegne sono richieste con molta più frequenza e in un tempo assai ridotto. Riuscire a trovare la “quadra” dopo poche settimane dalla ripartenza è ancora più complesso di quanto non lo fosse nel periodo pre-crisi. Il social distancing inoltre è un vero e proprio freno alle normali attività intra logistiche che hanno bisogno di un’altissima movimentazione e che coinvolgono normalmente molto personale. Nel settore dei beni di largo consumo è ancora più importante mantenere alta la produzione riducendo i costi: sfruttando le più recenti tecnologie di automazione, come i robot mobili autonomi (AMR), i produttori possono innanzitutto risolvere il problema temporaneo della riduzione di personale assegnando agli AMR il trasporto interno.
Questo momento rappresenta l’occasione per dare continuità al business, per tutte le aziende che hanno compreso il potenziale dell’automazione. Una volta tornati alla normalità, in base all’esperienza acquisita, si possono consolidare i propri flussi produttivi coinvolgendo tutto il personale che sarà tornato in forze assieme ai robot, adottando un nuovo approccio più snello e rapido. Alla luce di tutto ciò, è comprensibile che le ultime statistiche di settore mostrino che entro il 2021, il 58% delle aziende dei beni di largo consumo utilizzeranno AMR per ottimizzare la logistica interna. Entro il 2024, si prevede che la percentuale sia destinata a raggiungere il 79%.
Potenziare il flusso
Si sta cercando di tornare alla normalità, ma sarà una normalità ben differente da quella abituale. Le regole del business stanno cambiando: mantenere alta la qualità, abbassare i costi con qualsiasi mezzo e lanciarsi nel mercato con una sanguinosa guerra dei prezzi sono soluzioni che non portano da nessuna parte. Inoltre l’oscillazione dei prezzi delle materie prime, anche loro colpite dalla crisi Covid e il repentino cambio delle preferenze dei clienti dopo la ripartenza rappresentano per l’industria del largo consumo ulteriori incognite alle quali sarà arduo poter dare risposte immediate.
Una strategia per reagire alla nuova realtà potrebbe essere quella di introdurre nei propri flussi uno o più robot mobili autonomi. Gli AMR sono progettati per assolvere compiti altamente stressanti, ridurre i colli di bottiglia della produzione e i ritardi causati dalla carenza di lavoratori dovuta al social distancing. Gli operatori non dovranno più occuparsi del trasporto interno, utilizzando il tempo risparmiato per svolgere compiti più importanti a completo vantaggio dell’azienda. Continuità dei flussi produttivi significa inoltre creare un ambiente di lavoro più sicuro minimizzando le assenze causate dagli infortuni sul lavoro. Combinando l’abilità umana con l’affidabilità e l’autonomia robotica, l’industria del largo consumo può costruire un modello nuovo che risulti ottimale, che generi valore vero e attrattivo per il business. Il tempo è denaro, e probabilmente adesso è il momento giusto per iniziare ad utilizzare gli AMR che sono progettati per assolvere anche compiti altamente stressanti.
Cosa aspettarci dal futuro
L’automazione sta creando nuove opportunità per ambienti di lavoro più sicuri, più puliti e più produttivi. Di fronte a questo cambiamento, l’obiettivo primario delle realtà produttive rimane lo stesso: rimanere competitivi a livello globale risparmiando tempo, riducendo i costi e rispondendo in modo più efficace alle richieste dei clienti. Le prime aziende che hanno compreso l’efficacia degli AMR MiR, hanno già ottenuto risultati reali e misurabili, in termini di ottimizzazione dei flussi e movimentazione di materiali e prodotti. Alcuni produttori sono ancora riluttanti a investire in questa tecnologia per la convinzione che sia ancora agli inizi o per mancanza di una chiara visione del valore che l’automazione può rappresentare. I processi vecchio stile fanno oramai molta fatica a tenere il passo con supply chain sempre più complesse e dinamiche; i leader aziendali devono iniziare seriamente a prendere in considerazione la robotica per automatizzare o correranno il rischio di perdere maggiormente terreno ed essere tagliati fuori dal mercato. La situazione economica odierna in Italia si può leggere attraverso alcuni valori chiave: -5.3% del PIL, calo delle esportazioni del -8% e un crollo degli investimenti del -12,5%. Con queste cifre occorre studiare un piano, questa volta a lunga scadenza e che possa diventare replicabile, per ripartire e nel contempo iniziare a percorrere nuove vie allontanandosi dai precedenti schemi.
Resilienti in ogni situazione
Il 2020 ha messo improvvisamente a nudo tutte le pecche e le fragilità dei vecchi modelli produttivi. La lezione che ci è stata impartita deve farci riflettere su molti aspetti: nulla potrà più funzionare normalmente con le vecchie impostazioni: un modello collaudato e che funziona non è eterno. L’automazione, come abbiamo visto nel corso della recente storia industriale, ha rivoluzionato il concetto di produzione proiettandolo direttamente nel futuro e producendo numerosi benefici per la società. La prima automazione è stata in grado di rendere più resilienti tutte le aziende durante i periodi di crisi, rispetto a tutte le realtà impostate in modo convenzionale. La robotica è lo strumento che offre maggiore tutela alle aziende rendendole più reattive ai mutamenti, a breve e a lungo termine. Un alto livello di resilienza permette di attenuare l’impatto di tutte le problematiche tipiche dei momenti di recessione o emergenza, aiutando a fornire la direzione corretta per potersi adattare in modo fluido e proseguire il proprio cammino con continuità.